Gamebox 1.0 (2004) di David Hillenbrand e Scott Hillenbrand


visto per Nate Richert e la sua magistrale, se pur marginale, interpretazione in una serie tv che ha segnato la mia infanzia...





Più che un film una lunga, banale, scontata nonchè vuota e inutile predica del regista/sceneggiatore/produttore o chiunque abbia pensato a questa storiella da raccontare per darci un grande, innovativo e cciovanile messaggio: giocare troppo ai videogiochi fa male, quindi attenti bambini non giocate troppo che fa male! Questo il messaggio, ripetutoci e ribaditoci fino alla nausea, di un film sconcertantemente brutto, che dovrebbe avere nella grafica il suo punto di forza (essendo ambientato dentro un videogioco), e invece sembra quella di uno scadentissimo videogioco di serie D (bisogna dire anche che non è proprio nuovissimo, e il budget era quello che era, ma si poteva benissimo fare altro, o in altra maniera). La storia ha degli spunti che potrebbero essere sfruttati meglio: il poliziotto corrotto che vende coca, la giustizia che non va, perdere un amore, pur se non legati dal sacro vincolo del matrimonio, invece tutto è banalizzato, proprio come in un videogame (forse allora è proprio un perfetto film da videogamer), e nessuno dei temi viene affrontato o visto fino in fondo, anzi, tutto si risolve con la relazione con una nuova donna, che ha tratti simili alla vecchia, e una piccola vendetta personale, stupida e infantile. La cosa che stupisce di più (e mi sconvolge per la sua banale clichèosità) è l'ennesimo filmino amatoriale, dove i protagonisti ridono per tre secondi prima e dopo ogni frase che pronunciano, cosa che credo non sia mai successa, se non a qualche ganjaparty a Negril. 
Le scene dentro il videogioco sono poco fantasiose e per nulla innovative o interessanti, e qui c'è da ricordare che la fantasia è AGGRATIS. Problemi anche per una sua categorizzazione: vorrebbe essere fantasy, ma non lo è; vorrebbe ammiccare agli horror, ma non ne è capace; non si capisce cos'è, né dove vuole andare a parare.
Fotografia scandalosa, musica e dialoghi da videogioco, attori (solamente due, gli altri sono praticamente comparse) non male, anche se sembrano capitati lì un attimo prima delle riprese e non hanno fatto in tempo a leggere tutto il copione. 
Tutto sommato un ora e quaranta che scorrono, tra le risate più incontenibili, soprattutto nei primi minuti.

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