Per un pugno di dollari (1964) di Sergio Leone - #recensionedimassa

Prima delle risposte (come sempre) una brevissima, sintetica e minuscola presentazione di ognuno:

Erica: 21, donna, studentessa, patate
Turi: 62, uomo, insegnante, bistecche
Fabrizio: 24, uomo, studente, pasta
John: 25, studente, bistecche con salsa BBQ
Pietro: 25, uomo, studentelavoratorepartime, pizza con kebab





  1. Riassumi la trama in massimo 89 parole.
E. Il figone-furbo-errante di turno arriva un piccolo paese oppresso da due potenze in competizione, lui si mette in mezzo per guadagnarci soldi da tutti i lati, salva la donzella in pericolo, rischia la morte e se ne va dopo aver ammazzato tutti i cattivi.
T. Oltre il confine del Texas in Messico, in un paesetto due gruppi malavitosi si contendono il potere. Il protagonista con astuti accorgimenti riesce a scatenare una guerra distruttiva fra i due. Riesce perfino a salvare una famigliola. Fatto questo prosegue verso nuove avventure.
F. Un americano misterioso arriva in una cittadina a confine tra messico e stati uniti. Viene a sapere che ci sono due famiglie in competizione per il controllo della zona: i baxter e i rojo. L'americano comincia a fare il doppio gioco per fare soldi e far scontrare le famiglie al fine di indebolirle, fino a che i rojo sterminano i baxter. Alla fine, dopo varie vicissitudini tra cui il salvataggio di una famiglia, lo scontro finale vede l'americano vincere contro i fratelli Rojo.
J. Nella città di San Miguel, le due famiglie dei Rojo e dei Baxter si contendono il dominio. Arriva però un americano cazzutissimo, come non se ne vedevano da secoli al confine, che inizia a lavorare per entrambe le famiglie, facendo il doppio gioco . Alla fine i Rojo massacrano i Baxter e l'americano stermina tutta la famiglia dei Rojo, uccidendo per ultimo il più forte e temibile di loro, Ramon.
P. San Miguel, confine col Messico, due famiglie si scontrano, un mercenario arriva e trae guadagno dal loro scontro.

  2. L'epicità secondo il regista?
E. Le frasi giuste al momento giusto, ma tutta la tempistica in generale e le furbate geniali.
T. La figura del "gringo".
F. L'epicità viene realizzata con un'abile unione di dialoghi, colonna sonora e inquadrature: battute epiche dette in maniera epica dagli attori (ricordiamo che alla scrittura ci sono, oltre a Leone, Duccio Tessari e soprattutto Fernando Di Leo), colonna sonora da oscar(ahimè un solo oscar alla carriera per Morricone) che accompagna magistralmente le scene, inquadrature strette (molti primi e primissimi piani) sui volti dei personaggi e sugli oggetti di scena. Parlando di epicità, non si può non menzionare quella orientale del maestro Kurosawa, in particolare de La sfida del samurai, da cui questo film prende il soggetto.
J. I giochi di sguardi uniti alle musiche di Morricone, le zoommate improvvise, i dialoghi brillanti, ma anche il tesissimo silenzio prima di uno scontro a fuoco.
P. Tutto: dalle musiche ai dialoghi, dai campi larghi ai primissimi piani degli occhi, dalla nobiltà d'animo del protagonista (seppur delinquente anch'egli) alla rozza stupidità del villain della situazione (un meraviglioso Volontè); per non parlare di ogni singolo personaggio secondario: da Piripero a Silvanito passando per Jesus.

  3. Il personaggio migliore della pellicola?
E. Il tizio che fa le bare, fa spaccare dalle risate ed è quello che ci guadagna più di tutti in tutto il film.
T. Il bambino che piange.
F. Beh il protagonista, Joe l'americano, sebbene rimanga fino all'ultimo avvolto in un alone di mistero, ha in sé tutte le caratteristiche dell'eroe epico. L'antagonista principale, ramon rojo, interpretato dal sempre ottimo gian maria volontè, è molto credibile e fruibile. I personaggi femminili, due per la precisione, sono piatti e servono a ben poco, non che il genere di film sia famoso per essere femminista. Degni di nota i coadiutori del protagonista: il locandiere burbero ma buono, rimane fedele all'amico anche sotto tortura, e il falegname/becchino, figura folle in un ambiente pieno di violenza.
J. Sarò banale, ma per me il protagonista è il personaggio più riuscito. Ogni “Eroe” dovrebbe avere tutte le sue caratteristiche secondo me.
P. Il West. In questo film girato in Spagna, il west è il vero protagonista, il selvaggio west che non si vede mai in primo piano (non abbiamo le lunghe sequenze di Hawks  o Ford  della monument valley), vediamo sempre il west nello sfondo, ma sappiamo che è il west, lo riconosciamo e identifichiamo, anche se in realtà è l'Almeria.

  4. Il rapporto tra immagini e musica?
E. Perfetto. La musica è emozionante anche da sola, ma solo associata alle immagini del film crea quell'atmosfera epica davvero entusiasmante.
T. Buono.
F. Vedi sopra.
J. Sicuramente è il punto di forza di Leone in generale, sopratutto crea un atmosfera tesissima prima di un duello ad esempio, mantenendo lo spettatore incollato e dandogli quasi l'impressione di partecipare veramente al duello tra i pistoleri.
P. Orgasmi di cellulosa! Morricone qui crea e ricrea delle atmosfere dell'epoca utilizzando il fischietto, il fischio del maestro Alessandro Alessandroni, la chitarra elettrica, la frusta e molti altri strumenti moderni aggiunti ad una orchestra classica per ottenere dei risultati che chiunque conosce ancora oggi (provate a fischiettare per strada il tema principale di questa pellicola o di qualsiasi altra di Leone e vedrete quanta gente vi saluterà, vi seguirà o vi sorriderà riconoscendola).

  5. Restauro ben fatto?
E. Non ho visto il prima, non posso fare paragoni, posso dire che mi è sembrato tutto di qualità pur non diventando un film dei giorni nostri in HD.
T. Ben fatto.
F. Avendo visto il film per la prima volta molti anni fa, non so esprimere un giudizio.
J. Direi ottimo.
P. Non ho potuto vedere, purtroppo, la vecchia versione in sala, quindi non saprei fare un confronto completo, ma la versione restaurata, quella del 2013 dalla Cineteca di Bologna, mi è sembrata davvero ben fatta e coerente con l'originale; non ho visto neanche la versione del 2007, quindi non potrei paragonare neanche i due restauri (spero di poter recuperare presto questa lacuna di restauri).

  6. Il finale...?
E. Il finale è quello giusto, così deve andare a finire!
T. Aperto.
F. Epico.
J. Finale, secondo me, perfetto !
P. Niente da dire, perfetto, epico, giusto, piacevole, aperto ad un eventuale seguito (che verrà col resto della Trilogia del dollaro). Bello anche il "finale" di Jesus, Marisol e consorte (il povero kappa che non sa che fare e non viene neanche nominato nella pellicola, ma sarà stato Josè o qualcosa di simile): il nostro protagonista riunisce il nucleo familiare post-biblico (non credo che i nomi siano stati presi a caso) e dà loro la libertà, permettendo loro di crearsi una nuova vita, anche se noi non sappiamo se quella sarà migliore o peggiore dell'attuale [questi sono finali aperti! capito sceneggiatori del cazzo italiani??!?!!?]






e non credo sia un caso che dieci minuti dopo aver caricato la recensione, su Radiocinema succede questo 

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Commenti

  1. È difficile scegliere: io li metterei tutti e sul gradino più alto del podio lasciando gli altri due vuoti.

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